Racing Lambrettas
Giorgio Sicbaldi
Giorgio Sicbaldi, the lambrettist from Sardinia who won the Isle of Man.
I’ve met Mr. Giorgio Sicbaldi, who in the 60 raced and won in the Isle of Man Scooter week. He started his sporting career riding a Vespa in 1960, competing in regional championship and the in in the Italian and European. In 1964 he passed to the official Innocenti team and riding a Lambretta 125, took part in lots of Italian races. The following year the ended third overall in the Milan-Taranto race, reason for which was selected to represent the Innocenti Team in the English Isle of Man Scooter Week. Showing me his fantastic photo album, containing rare races pics and lots of newspapers articles, he tells that his most beautiful moments were those spent in the Isle. He remembers reaching the Isle on his Lambretta Special 125 with his wife pillion rider and a lot of stuff; no time to give yourself a rest and you were already at the start of the Manx 400, a very hard trial and the day after another full day of races of the seven scheduled; the sprint trials. What was most incredible for him was that quite no one during the week took care of his scooter, and that after a full day of fatigues every night lots of do’s were organized by every team, with rivers of beer and amazing music; a great community of scooterists all with the same feeling for race and have fun. Third day the night trial took place, then you saw spot lights appearing on bike’s legshields: a big courage to face the road in the dark of the night flat out. After so busy days, fourth day was dedicated to grass games, of course competing on your scooter! It was fun to enter and amazing to watch, unforgettable. Fifth day and sand racing took place, but the following day was the most important to decide your final result: the Druidale, with that spectacular water spash ridden flat out, in which Sicbaldi won though he had only a 125 cc., owing to his very light weight and superb riding. It happens that after winning the race his bike was stripped for inspection, and though everything was right he wasn’t able to enter the seventh day of races, not effective for the final result: the motocross competition at the end of which the scooters were really bent after all the jumps the had to do. He remembers at the end of 1968 edition his team mate, Arnando Argilli from Rimini ended up on his Special 150 with the steering really close to the seat. A lot of things to remember, most nice but one sad, the edition of 1966 that was cancelled due to seamen strikes; a bitterly disappointment for all scooterists, as this was the most attended race, with his never ending trials and was a meeting point for the best riders from various Countries. Giorgio well remembers his various team partners of the various editions, as well as other teams riders, whom he remembers names and in which trials they were best. As regards bikes says that the most hard to beat were the SS 90 Vespas , owing to their light weigth and handling. The edition he best like to remember was that of 1967, when his wife, always present in the race track, did also marshal control.
He ended racing Lambrettas in 1972 for the only reason of the split of the Official Innocenti team and continued racing again on Vespas until 1991, but cannot stop his feel for races, infact has formed a team that take part in the Italian Vespa regularity Championship, with his son as team’s leader, who has taken from his father this feeling with success. To be true Giorgio himself sometimes enters with a Vespa PX 200, but with a bit of nostalgia for his old Lambretta, that was so helpful in his countless wins.
Angelo Uda (translation by Paolo Catani)
Giorgio Sicbaldi, il Lambrettista Sardo, che conquistò il TT.
Ho incontrato il signor Giorgio Sicbaldi, che negli anni sessanta dominò le classifiche della settimana scooteristica dell’isola di Man. Sicbaldi iniziò a correre con la Vespa nel 1960, partecipando a campionati regionali, Italiani ed Europei, nel 1964 passò alla squadra ufficiale Innocenti ed in sella ad una Lambretta 125, prese parte alle innumerevoli gare che si svolgevano in Italia. L’anno seguente, essendosi classificato fra i primi tre alla Milano-Taranto, fu selezionato per la squadra Italiana, che avrebbe preso il via alla “Scooter Week” all’Isola di Man, dove si corre tutt’oggi il Tourist Trophy.
Sicbaldi nel mostrarmi il suo bellissimo album dei ricordi, composto da rare foto delle gare, e innumerevoli ritagli di giornali, ci confida che i momenti più belli in assoluto sono stati quelli trascorsi nell’isola di Man. Si raggiungeva il terreno di gara, a cavallo della propria Lambretta Special 125 in compagnia della propria moglie e dei tanti bagagli, ed appena si arrivava non c’era neppure il tempo di concedersi un po’ di riposo, che già ci si trovava al via della gara di regolarità di 600 km la “Manx 400”, una prova durissima ed il giorno successivo ti attendeva un’altra estenuante ma bellissima giornata di gare delle sette in programma, la prova d’accelerazione da fermo o lanciate. La cosa più strabiliante era che dal primo all’ultimo momento di gare quasi nessuno si curava alla messa a punto degli scooter, e tutte le notti le diverse squadre organizzavano bellissime feste, con fiumi di birra e tantissima musica; era una grandissima comunità di corridori uniti dalla passione per le corse e con tanta voglia di divertirsi. Il terzo giorno della manifestazione vi era la prova di navigazione notturna e sugli scudi degli scooter si vedevano apparire i più disparati fari di profondità: armati di tanto coraggio ci s’immergeva nel buio percorso. Dopo tante fatiche, la quarta giornata era di riposo, e quale miglior riposo poteva essere per dei piloti se non quello di cimentarsi nei giochi sul prato, naturalmente a cavallo dei loro fedeli scooter? Era una cosa bellissima da vedersi e divertentissima per chi vi prendeva parte, oltre che indimenticabile. Alla ripresa delle gare il quinto giorno ci si cimentava nelle gare di speedway sulla sabbia, ma era il sesto giorno di gare quello che determinava la classifica finale: si svolgeva infatti la gare di velocità pura, il mitico Druidale con lo spettacolare attraversamento del guado a tutta velocità, in cui il nostro Sicbaldi s’impose diverse volte grazie alla propria abilità nella guida ed alla sua stazza da fantino, caratteristiche per le quali pur essendo alla guida di una Lambretta Special 125, riusciva a tener dietro ben più poderosi Scooter. Come accade ancora oggi, però, alla conclusione delle gare i commissari sequestravano i mezzi per le opportune verifiche di cilindrata, constatando peraltro che era tutto in regola e che i sui formidabili tempi erano solo frutto della sua maestria alla guida. Questi controlli a parco chiuso, impedirono a Giorgio di prendere parte alla settima giornata di gare, che in realtà era un fuori classifica visto che questa si era già conclusa: prendeva il via una sfida di Cross fra i partecipanti al TT scooteristico, a dire il vero gli scooter che riuscivano a tagliare il traguardo erano ormai da buttare, visti gli innumerevoli salti a cui erano costretti i piccoli scooter, già provati dalle tante gare. Sicbaldi ricorda che nell’edizione del 1968, un suo compagno di squadra, il vigile urbano di Rimini Arnaldo Argilli, al termine della gara di Cross, aveva la Lambretta Special 150 ridotta ad un rottame, tanto che il manubrio combaciava con la sella.
Di aneddoti ve ne sono tanti, ma il più amaro fu quello dell’edizione 1966, che non si potette svolgere a causa dello sciopero dei traghetti; fu una delusione per tutti i piloti, perché quella era una gara magica, con le sue innumerevoli prove, e rappresentava inoltre un importante punto d’incontro fra i piloti più forti del mondo. Giorgio ricorda con grande affetto i suoi compagni di squadra delle diverse edizioni, oltre ai vari avversari Inglesi e Spagnoli, di cui mi descrive i più temibili e in quali gare primeggiavo, ma ricorda bene anche quelle in cui era lui che li teneva dietro alla sua Lambretta. Per quanto riguarda i mezzi, invece, quelli da temere maggiormente erano le Vespa 90 SS, che con la loro leggerezza e maneggevolezza, erano piuttosto duri da contrastare. L’edizione che ricorda con più affetto è quella del 1967, in cui sua moglie, che lo ha sempre seguito nei terreni di gara, fu assistente di percorso alla Scooter Week.
Giorgio ha smesso di correre su Lambretta nel 1972, per il solo motivo dello scioglimento della squadra ufficiale Innocenti, ed è tornato a correre con la Vespa concludendo la sua carriera nel 1991, ma la passione per il mondo delle corse è troppo forte, tanto che ha formato una nuova squadra vincente che partecipa al campionato Italiano regolarità per scooter, capitanata dal figlio, che ha pienamente ereditato il vizio per la vittoria. A dire il vero Sicbaldi padre ogni tanto prende il via ad alcune gare con una Vespa Px 200, ma con un po’ di rimpianto per la vecchia Lambretta, che con la sua valida ciclistica, contribuì alle sue innumerevoli vittorie.
Angelo Uda